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La rivincita di Demi Moore, vince il Golden Globe come migliore attrice: "Ho pensato la mia carriera fosse finita".
08
gennaio
2025

Il riscatto e la rivincita che aspettava racchiusi in un discorso di pochi minuti toccante, commovente, fortissimo, arrivato dritto al cuore della platea di addetti ai lavori presenti ai Golden Globes 2025 per conquistare poi il pubblico dei social.
A farlo Demi Moore, 62 anni e 45 di carriera artistica, dopo aver ricevuto il Golden Globe come Miglior attrice protagonista per la sua interpretazione del body horror 'The Substance'.
L'iconica interprete di ‘Ghost’, 'Striptease', 'Rivelazioni', ‘Codice d’onore', non aveva mai vinto nulla prima, come lei stessa ha detto dopo aver ricevuto il prestigioso riconoscimento. "Non me l'aspettavo proprio. Sono sotto shock in questo momento. Faccio questo lavoro da molto tempo, da oltre 45 anni. E questa è la prima volta che vinco qualcosa come attrice."
“Ho pensato che la mia carriera fosse finita”
Applauditissima dopo aver ammesso che prima di ‘The Substance’ pensava di essere arrivata al capolinea, al momento del ritiro del riconoscimento, commuovendosi ha detto: ''Trent'anni fa un produttore mi disse che ero un'attrice 'da popcorn'. All'epoca ho pensato di non poter ambire alla vittoria di un premio, di poter fare solo film di successo che incassavano un sacco di soldi, ma di non poter essere riconosciuta per il mio lavoro. Così mi sono rassegnata, ho pensato che la mia carriera fosse finita. Poi è arrivata tra le mie mani la sceneggiatura di 'The Substance', audace e fuori dagli schermi: l'universo mi stava dicendo 'tu non hai finito'''.
Un discorso iconico, almeno quanto lei, quello che Demi ha fatto sul palco del Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, lasciando trasparire, tra le lacrime, quanto questo premio significhi per lei e per il sofferto percorso che l’ha portata fin qui e quanto sia difficile sopravvivere a Hollywood per una donna che diventa matura. “Non lasciatevi mai convincere da altri che non siete abbastanza”, ha ripetuto a se stessa e a tutte le donne in ascolto.
Il messaggio del film a tutte le donne
In questa favola nera di Coralie Fargeat, che non lesina sul sangue, l'attrice sessantaduenne interpreta un'attrice di Hollywood licenziata dalla trasmissione di aerobica, che conduceva con successo da anni, proprio il giorno del suo cinquantesimo compleanno perché il suo capo, interpretato da Dennis Quaid, è alla ricerca di un volto giovane.
Disperata, assume un farmaco, un siero della giovinezza che le promette di creare un doppio ringiovanito di sé, una versione di lei giovane e perfetta, interpretata da Margaret Qualley.
Un tema che sembra tagliato a pennello per Demi Moore che ha ammesso di aver avuto “paura di diventare un'attrice anziana” e ha ringraziato per "questo copione magico, audace, coraggioso, fuori dagli schemi, completamente folle", che le ha permesso di essere finalmente riconosciuta durante una grande cerimonia.
''Grazie alla regista Coralie Fargeat di aver avuto il coraggio di offrirmi questo ruolo e a Margaret per essere stata accanto a me'', ha detto ancora l'attrice.
"Penso che questo film possa portare un messaggio, un insegnamento per quei momenti in cui pensiamo di non essere abbastanza intelligenti, o abbastanza carini, o abbastanza magri, o abbastanza di successo, o fondamentalmente non abbastanza - riflette Moore - Ho incontrato una donna mi ha detto, ‘Sappi solo che non sarai mai abbastanza, ma puoi conoscere il tuo valore solo se metti via il metro di misura”.
A farlo Demi Moore, 62 anni e 45 di carriera artistica, dopo aver ricevuto il Golden Globe come Miglior attrice protagonista per la sua interpretazione del body horror 'The Substance'.
L'iconica interprete di ‘Ghost’, 'Striptease', 'Rivelazioni', ‘Codice d’onore', non aveva mai vinto nulla prima, come lei stessa ha detto dopo aver ricevuto il prestigioso riconoscimento. "Non me l'aspettavo proprio. Sono sotto shock in questo momento. Faccio questo lavoro da molto tempo, da oltre 45 anni. E questa è la prima volta che vinco qualcosa come attrice."
“Ho pensato che la mia carriera fosse finita”
Applauditissima dopo aver ammesso che prima di ‘The Substance’ pensava di essere arrivata al capolinea, al momento del ritiro del riconoscimento, commuovendosi ha detto: ''Trent'anni fa un produttore mi disse che ero un'attrice 'da popcorn'. All'epoca ho pensato di non poter ambire alla vittoria di un premio, di poter fare solo film di successo che incassavano un sacco di soldi, ma di non poter essere riconosciuta per il mio lavoro. Così mi sono rassegnata, ho pensato che la mia carriera fosse finita. Poi è arrivata tra le mie mani la sceneggiatura di 'The Substance', audace e fuori dagli schermi: l'universo mi stava dicendo 'tu non hai finito'''.
Un discorso iconico, almeno quanto lei, quello che Demi ha fatto sul palco del Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, lasciando trasparire, tra le lacrime, quanto questo premio significhi per lei e per il sofferto percorso che l’ha portata fin qui e quanto sia difficile sopravvivere a Hollywood per una donna che diventa matura. “Non lasciatevi mai convincere da altri che non siete abbastanza”, ha ripetuto a se stessa e a tutte le donne in ascolto.
Il messaggio del film a tutte le donne
In questa favola nera di Coralie Fargeat, che non lesina sul sangue, l'attrice sessantaduenne interpreta un'attrice di Hollywood licenziata dalla trasmissione di aerobica, che conduceva con successo da anni, proprio il giorno del suo cinquantesimo compleanno perché il suo capo, interpretato da Dennis Quaid, è alla ricerca di un volto giovane.
Disperata, assume un farmaco, un siero della giovinezza che le promette di creare un doppio ringiovanito di sé, una versione di lei giovane e perfetta, interpretata da Margaret Qualley.
Un tema che sembra tagliato a pennello per Demi Moore che ha ammesso di aver avuto “paura di diventare un'attrice anziana” e ha ringraziato per "questo copione magico, audace, coraggioso, fuori dagli schemi, completamente folle", che le ha permesso di essere finalmente riconosciuta durante una grande cerimonia.
''Grazie alla regista Coralie Fargeat di aver avuto il coraggio di offrirmi questo ruolo e a Margaret per essere stata accanto a me'', ha detto ancora l'attrice.
"Penso che questo film possa portare un messaggio, un insegnamento per quei momenti in cui pensiamo di non essere abbastanza intelligenti, o abbastanza carini, o abbastanza magri, o abbastanza di successo, o fondamentalmente non abbastanza - riflette Moore - Ho incontrato una donna mi ha detto, ‘Sappi solo che non sarai mai abbastanza, ma puoi conoscere il tuo valore solo se metti via il metro di misura”.